Pronti, partenza, via…come state affrontando la ripresa delle attività scolastiche?
Il rientro a scuola rappresenta un momento decisivo nella vita degli studenti. Ogni settembre negli zaini che affollano autobus e aule si possono trovare anche una vasta gamma di emozioni: entusiasmo, eccitazione, curiosità, ma anche ansia, paura, nostalgia, sono solo alcuni sentimenti che possono sperimentare gli alunni.
Questo periodo di transizione richiede un adattamento non solo fisico, ma anche psicologico, e può influenzare il benessere emotivo e il rendimento scolastico, per i primi mesi o addirittura per tutto l’anno accademico. Di conseguenza, nell’affrontare il rientro a scuola è importante considerare alcuni elementi cruciali per favorire il benessere degli studenti.
La preparazione emotiva
Il ritorno sui banchi di scuola implica il passaggio da un periodo di riposo e libertà, come l’estate: fatta di vacanze, gite, CRE…, a una routine più strutturata, scandita da orari, regole e compiti. Questo cambiamento può generare stress, soprattutto in studenti che affrontano nuove sfide, come l’ingresso in una nuova scuola, il cambio di classe o l’inizio di un nuovo ciclo di studi e il conseguente confronto con materie più difficili.
È fondamentale che genitori e insegnanti supportino i ragazzi nel prepararsi emotivamente, incoraggiandoli a esprimere le proprie preoccupazioni e chiedere aiuto e fornendo loro strumenti per gestire l’ansia, come la pianificazione delle attività o tecniche di rilassamento.
L’importanza di un supporto mirato per gli alunni con DSA
Per gli alunni con DSA (disturbi specifici dell’apprendimento) è essenziale predisporre ed attuare al più presto il Piano Educativo Personalizzato, così da garantire allo studente gli strumenti dispensativi e compensativi di cui ha bisogno e non esporlo ad ansie e frustrazioni inutili.
In questo settore è cruciale una rilevazione tempestiva e mirata delle difficoltà, tanto a scuola quanto a casa durante l’esecuzione dei compiti, così da poter intraprendere non appena necessario il percorso di diagnosi e certificazione. Ad esempio, pur tenendo sempre conto dei diversi ritmi di apprendimento individuale, verso la II-III elementare è possibile notare se le fragilità nei processi di lettura e scrittura sono talmente evidenti e significative da meritare un approfondimento diagnostico.
Gestire le aspettative per ridurre l’ansia
Le aspettative, sia quelle autoimposte che quelle provenienti da figure di riferimento, possono essere fonte di pressione per gli studenti. Spesso, il desiderio di ottenere buoni risultati può trasformarsi in ansia da prestazione, compromettendo la serenità e la motivazione. Tanto gli insegnanti quanto i genitori dovrebbero insegnare e abituare gli alunni a contemplare e tollerare gli errori, sin dalla scuola primaria, non mostrandosi troppo rigidi o severi di fronte ad essi e anzi valorizzandoli come opportunità per imparare.
È importante che gli adulti aiutino i ragazzi a stabilire obiettivi realistici e a comprendere che il processo di apprendimento è tanto importante quanto i risultati: ogni alunno sta affrontando il proprio percorso senza doversi paragonare o competere con gli altri.
Il ruolo della socializzazione
Il rientro a scuola rimanda anche ad una dimensione sociale, che può essere sia un fattore di supporto che di stress. Mentre per alcuni studenti il ritrovo con i compagni è motivo di gioia, per altri può rappresentare un terreno fertile per ansie sociali, come la paura del giudizio o il timore di non essere accettati o all’altezza del gruppo dei pari.
Promuovere un ambiente scolastico inclusivo e di supporto, fondato sul dialogo e sull’ascolto empatico, è fondamentale per aiutare tutti gli studenti a sentirsi a proprio agio e per promuovere lo sviluppo di rapporti interpersonali che possano essere coltivati anche fuori dall’istituto scolastico. Ad esempio, esistono diverse attività e laboratori di gruppo da proporre agli alunni, di tutte le età, per sensibilizzare e prevenire fenomeni di bullismo e discriminazioni. È compito tanto degli insegnanti, quanto dei genitori e degli alunni stessi rilevare e segnalare i campanelli d’allarme che spesso accompagnano tali fenomeni, così da poter intervenire in modo tempestivo ed efficace ed offrire il supporto necessario sia alle vittime che agli autori di atti di bullismo.
Conclusione
Il rientro a scuola non è semplicemente una ripresa delle lezioni, ma un momento di transizione che richiede attenzione al benessere psicologico degli studenti. Una preparazione emotiva adeguata, la gestione delle aspettative e la promozione di un ambiente sociale positivo sono tutti elementi cruciali per facilitare un ritorno sereno e produttivo alla vita scolastica, con importanti conseguenze sulla vita quotidiana dei giovani alunni e delle loro famiglie.




