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New Addictions: un fenomeno emergente

Negli ultimi anni, il concetto di dipendenza si è ampliato, includendo accanto alle classiche dipendenze legate all’uso di sostanze come alcol, cocaina e oppiacei, le cosiddette New Addictions o dipendenze comportamentali. Queste condotte disfunzionali non coinvolgono sostanze, ma comportamenti o attività generalmente lecite e socialmente accettate, come navigare su Internet, fare shopping, lavorare o praticare attività fisica. Pur essendo parte integrante della quotidianità per molte persone, in alcuni casi possono diventare patologiche, compromettendo il benessere emotivo, cognitivo, relazionale ed economico degli individui coinvolti.

 

Dipendenze comportamentali e postmodernità
Molti studiosi interpretano le nuove dipendenze come malattie della postmodernità. I rapidi cambiamenti tecnologici, socioculturali e socioeconomici hanno generato un contesto caratterizzato da stress, vuoto e noia. In questo scenario, strumenti tecnologici e attività comuni possono diventare strumenti di compensazione emotiva, trasformandosi in dipendenze quando utilizzati per ottenere gratificazioni immediate o evitare disagi psicologici.

 

La classificazione delle dipendenze comportamentali
Attualmente, non esiste una classificazione diagnostica definitiva per inquadrare queste condotte disfunzionali in categorie precise. L’unico disturbo comportamentale incluso nell’ultimo Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM-5) nel capitolo dedicato alle dipendenze patologiche da sostanze è il disturbo da gioco d’azzardo (gambling disorder). Questa inclusione è stata resa possibile grazie al contributo delle neuroscienze, che hanno dimostrato come i comportamenti legati al gioco d’azzardo attivino gli stessi circuiti neuronali del piacere (ricompensa) e del rinforzo coinvolti nelle dipendenze da sostanze.

 

Le caratteristiche delle dipendenze

Sia le dipendenze comportamentali sia quelle da sostanze condividono caratteristiche fondamentali:

  • preminenza: l’attività domina i pensieri e le azioni dell’individuo, diventando centrale nella sua vita;
  • alterazione dell’umore: il comportamento modifica il tono emotivo, offrendo piacere o sollievo temporanei;
  • tolleranza: è necessario intensificare l’attività per ottenere lo stesso effetto iniziale;
  • sintomi di astinenza: la riduzione o l’interruzione dell’attività causa disagio fisico o emotivo;
  • conflitto: emergono tensioni interne e relazionali legate alla dipendenza;
  • recidiva: il comportamento si ripresenta anche dopo lunghi periodi di controllo.

Secondo Griffiths (2005), la differenza tra un sano entusiasmo e una dipendenza patologica risiede nell’impatto che questi hanno sulla vita: i primi arricchiscono, mentre le seconde impoveriscono.

 

Le principali New Addictions

1. Dipendenza dalle nuove tecnologie

Questa categoria comprende diverse manifestazioni:

  • internet e social network: la dipendenza si manifesta con un uso eccessivo e compulsivo che compromette vita relazionale, lavorativa e sociale. I social amplificano il bisogno di approvazione, spingendo a una ricerca costante di conferme attraverso “like” e interazioni virtuali;
  • videogiochi: la dipendenza da videogiochi, nota come Gaming Disorder, è caratterizzata da un coinvolgimento patologico che porta alla perdita di controllo e all’isolamento sociale, spesso con impatti negativi su studio, lavoro e relazioni;
  • smartphone: l’uso compulsivo dello smartphone, alimentato dalla Fear of Missing Out (FOMO), porta l’individuo a controllare continuamente notifiche, email e social media, generando ansia in caso di disconnessione;
  • pornografia online: l’accesso facile e anonimo alla pornografia può sviluppare una dipendenza che compromette le relazioni intime, alimentando aspettative irrealistiche e influenzando negativamente l’autostima.

 

2. Gioco d’azzardo patologico (GAP)

Il GAP, l’unica dipendenza comportamentale ufficialmente riconosciuta dal DSM-5, è caratterizzato dalla ricerca compulsiva del gioco d’azzardo nonostante le conseguenze negative. Questo disturbo, che coinvolge i circuiti cerebrali del piacere e della ricompensa, può portare a gravi problemi finanziari, conflitti familiari e sensi di colpa.

 

3. Shopping compulsivo

Lo shopping compulsivo si traduce in acquisti eccessivi e spesso inutili, utilizzati come strategia per gestire emozioni negative come stress o ansia. Sebbene l’acquisto generi un piacere momentaneo, questo è seguito da sensi di colpa e problemi economici, creando un circolo vizioso.

 

4. Dipendenza affettiva

La dipendenza affettiva si manifesta con un bisogno ossessivo di vicinanza emotiva o fisica a un partner. L’individuo tende a trascurare i propri bisogni, sviluppando relazioni asimmetriche o tossiche. Questo disturbo è spesso alimentato da una bassa autostima e dalla paura dell’abbandono.

 

5. Dipendenza dal lavoro (workaholism)

Il workaholism è un’eccessiva dedizione al lavoro, al punto da compromettere la salute fisica, mentale e le relazioni personali. Alimentato da standard elevati di performance e dalla paura di fallire, questo comportamento impedisce all’individuo di trovare un equilibrio tra vita professionale e personale.

 

6. Vigoressia

Conosciuta anche come complesso di Adone, la vigoressia è caratterizzata da un’ossessione per un corpo muscoloso e scolpito. L’individuo si dedica compulsivamente all’attività fisica e al controllo dell’alimentazione, spesso accompagnati dall’abuso di integratori o steroidi, con conseguenze negative sulla salute e sulla vita sociale.

 

7. Bigoressia

La bigoressia è una forma estrema di vigoressia, in cui l’ossessione per l’aumento della massa muscolare domina completamente la vita del soggetto. Chi ne soffre percepisce il proprio corpo come sempre troppo esile o poco sviluppato, indipendentemente dai risultati effettivi ottenuti. È frequente il ricorso ad allenamenti massacranti, a diete iperproteiche e talvolta all’abuso di anabolizzanti, con gravi rischi per la salute fisica e mentale.

 

8. Ortoressia

L’ortoressia è l’ossessione patologica per il mangiare sano. Le persone affette seguono regole dietetiche rigide, escludendo interi gruppi alimentari e vivendo un forte disagio emotivo se non rispettano tali standard. Questo comportamento può portare a carenze nutrizionali e isolamento sociale.

 

9. Dipendenza da cibo

La dipendenza da cibo si manifesta con un consumo eccessivo e compulsivo di alimenti, spesso ipercalorici o altamente processati. Questo comportamento è legato a meccanismi di gratificazione immediata, seguiti da sensi di colpa e insoddisfazione, e può portare all’obesità e ad altre problematiche di salute.

 

10. Alcoressia

L’alcoressia è una combinazione di anoressia e abuso di alcol. Gli individui riducono drasticamente l’assunzione di cibo per compensare le calorie introdotte con l’alcol. Questo comportamento, diffuso soprattutto tra i giovani, può causare gravi danni fisici e psicologici, come malnutrizione, danni epatici e perdita di controllo emotivo.

 

L’importanza del supporto psicologico

Riconoscere una dipendenza comportamentale è complesso, poiché molte di queste attività sono integrate nella vita quotidiana. Il supporto psicologico è essenziale per aiutare l’individuo a sviluppare consapevolezza, distinguere tra comportamenti funzionali e patologici, e affrontare le cause sottostanti. La psicoterapia, combinata in alcuni casi con interventi medici, può fornire strategie per gestire il craving, ristabilire il controllo e promuovere un equilibrio emotivo.

 

Conclusioni

Le dipendenze comportamentali rappresentano una sfida emergente, alimentata dalla complessità del mondo contemporaneo. Sebbene ogni patologia richieda un approccio specifico, il riconoscimento tempestivo e un intervento mirato possono prevenire conseguenze gravi, promuovendo il benessere e l’equilibrio personale.

Fonti

  • American Psychiatric Association. (2013). Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders (5th ed.). Washington, DC: American Psychiatric Publishing.
  • Griffiths, M. D. (2005). A ‘components’ model of addiction within a biopsychosocial framework. Journal of Substance Use, 10(4), 191–197. https://doi.org/10.1080/14659890500114359
  • Kim, H. K., & Davis, K. E. (2009). Toward a comprehensive theory of problematic internet use: Evaluating the role of self-esteem, anxiety, flow, and the self-discrepancy. Computers in Human Behavior, 25(2), 490–500. https://doi.org/10.1016/j.chb.2008.11.011
  • Lopez-Fernandez, O., Kuss, D. J., Griffiths, M. D., & Billieux, J. (2019). Excessive use of mobile devices and internet addiction: Emerging trends in global research. Current Psychiatry Reports, 21(10), 81. https://doi.org/10.1007/s11920-019-1073-9
  • Potenza, M. N. (2014). Non-substance addictive behaviors in the context of DSM-5. Addictive Behaviors, 39(1), 1–2. https://doi.org/10.1016/j.addbeh.2013.09.004
  • Young, K. S. (1998). Internet addiction: The emergence of a new clinical disorder. CyberPsychology & Behavior, 1(3), 237–244. https://doi.org/10.1089/cpb.1998.1.237
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New Addictions: un fenomeno emergente

Fonti

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