Albero che resiste alle avversità tra le nuvole e un raggio di sole, viene spostato dal vento ma affonda le radici

Resilienza: come coltivare la capacità di resistere alle avversità

La resilienza è un concetto centrale nella psicologia moderna, riferito alla capacità di affrontare, adattarsi e persino prosperare di fronte a eventi difficili, stressanti o traumatici. Non è solo un tratto innato, ma una competenza che può essere sviluppata e potenziata nel corso del tempo. Nel contesto clinico e terapeutico, la resilienza rappresenta un obiettivo importante: come psicologi e professionisti della salute mentale, ci chiediamo spesso cosa renda alcune persone più resilienti di altre e come possiamo aiutare coloro che lottano a sviluppare questa capacità fondamentale.

 

Che cos’è la resilienza?

Nella sua definizione più semplice, la resilienza è la capacità di “rimbalzare” o “riprendersi” dopo un’esperienza avversa. Tuttavia, non si tratta solo di tornare allo stato precedente dopo un trauma o una difficoltà; la resilienza spesso comporta un vero e proprio adattamento trasformativo, attraverso il quale le persone non solo sopravvivono, ma imparano e crescono dalle loro esperienze.

Storicamente, la resilienza è stata vista come una caratteristica individuale, spesso legata a tratti della personalità come il coraggio o la determinazione, si pensa che le persone resilienti abbiano un “carattere forte”. Tuttavia, ricerche recenti suggeriscono che la resilienza non è una qualità fissa o innata, ma un processo dinamico che coinvolge l’interazione di molteplici fattori ed evolve nel tempo e nei contesti. Questo significa che tutti possiamo sviluppare resilienza, indipendentemente dalle nostre predisposizioni personali.

Lo psicologo George Bonanno, esperto di resilienza, sottolinea che la capacità di affrontare le difficoltà è spesso molto più comune di quanto si pensi. Attraverso i suoi studi sulla risposta umana al trauma, ha dimostrato che la maggior parte delle persone è in grado di riprendersi da eventi stressanti senza sviluppare disturbi psicologici a lungo termine. Questo suggerisce che la resilienza non è un’eccezione, ma piuttosto la norma.

 

Fattori che contribuiscono alla resilienza

La resilienza è influenzata sia da fattori interni che esterni. Quelli interni includono il nostro senso di autoefficacia, autostima e capacità di regolare le emozioni, mentre quelli esterni comprendono il sostegno sociale, le opportunità educative e lavorative, e il contesto in cui viviamo. Vediamone alcuni nel dettaglio:

  1. Sostegno sociale: le persone resilienti tendono ad avere reti di supporto sociale ben sviluppate. La presenza di familiari, amici o colleghi che possono offrire sostegno emotivo, ascolto e consigli è cruciale per affrontare le difficoltà. La resilienza non è un viaggio solitario, ma un processo in cui la connessione con gli altri gioca un ruolo fondamentale.
  2. Autoregolazione emotiva: essere in grado di gestire e regolare le proprie emozioni in modo efficace è un altro pilastro della resilienza. Questo non significa ignorare o reprimere le emozioni negative, ma piuttosto essere capaci di riconoscerle, comprenderle e rispondere ad esse in modo costruttivo.
  3. Flessibilità cognitiva: la capacità di vedere le cose da diverse prospettive e di adattarsi a nuove circostanze è essenziale per la resilienza. Le persone resilienti tendono a essere mentalmente flessibili, non si bloccano su una singola visione dei problemi, ma cercano soluzioni alternative.
  4. Ottimismo realistico: l’ottimismo gioca un ruolo importante nella resilienza, ma non parliamo di un ottimismo cieco. Le persone resilienti non ignorano le difficoltà, ma mantengono una fiducia realistica nel fatto che possono superare le sfide, anche quando queste sono complesse.
  5. Scopo e significato: avere uno scopo o un senso di significato nella vita aiuta a superare le difficoltà. Le persone resilienti spesso riescono a dare un senso alle esperienze avverse, trasformando il dolore in una fonte di crescita personale e rinnovamento.

 

Strategie per coltivare la resilienza

Sebbene alcune persone possano sembrare naturalmente più resilienti, la buona notizia è che la resilienza può essere coltivata. Ecco alcune strategie basate sulla psicologia positiva e sulle tecniche terapeutiche per sviluppare e rafforzare la resilienza:

  1. Praticare la gratitudine: studi dimostrano che la pratica regolare della gratitudine aiuta a migliorare la resilienza, poiché favorisce una prospettiva positiva e promuove un atteggiamento proattivo verso la vita. Tenere un diario della gratitudine o riflettere quotidianamente su ciò per cui siamo grati può ridurre i livelli di stress e aumentare il benessere psicologico.
  2. Coltivare la consapevolezza – mindfulness: la mindfulness, o consapevolezza del momento presente, aiuta a migliorare la regolazione emotiva e a ridurre l’impatto dello stress. Attraverso la pratica della mindfulness, impariamo a riconoscere le nostre emozioni senza giudicarle, migliorando la nostra capacità di affrontare situazioni difficili.
  3. Costruire reti di supporto: un elemento chiave della resilienza è il sostegno sociale. Investire nelle relazioni e costruire reti di supporto solide, sia emotive che pratiche, fornisce una base sicura da cui possiamo affrontare le difficoltà con maggiore forza.
  4. Riformulare il pensiero negativo: la terapia cognitivo-comportamentale offre strumenti utili per affrontare i pensieri negativi che spesso accompagnano le difficoltà. Cambiare la narrazione interna e riformulare le esperienze avverse in termini più positivi o neutri può aiutare a sviluppare una maggiore resilienza.
  5. Porsi obiettivi realistici: avere obiettivi chiari e raggiungibili permette di mantenere un senso di controllo e direzione anche nei momenti difficili. Dividere gli obiettivi in piccoli passi incrementa il senso di autoefficacia e ci fa sentire più competenti nell’affrontare le sfide.

 

La resilienza nella terapia

Nel contesto clinico, la resilienza è un concetto centrale che può guidare il processo terapeutico. I terapeuti possono aiutare i pazienti a identificare e potenziare i fattori di resilienza già presenti nelle loro vite, come le relazioni di supporto, e sviluppare nuove strategie per affrontare lo stress e le difficoltà. La terapia focalizzata sulla resilienza spesso combina approcci cognitivo-comportamentali con tecniche di gestione dello stress e costruzione della consapevolezza. Inoltre, per affrontare eventi traumatici la terapia di elezione è l’EMDR.

 

Conclusione

La resilienza non è un tratto innato e inaccessibile, ma una capacità dinamica e flessibile che può essere sviluppata attraverso esperienze, riflessione e sostegno. Comprendere la resilienza non solo ci aiuta a superare le avversità, ma ci offre l’opportunità di crescere, apprendere e prosperare anche nei momenti più difficili. Essere resilienti non significa semplicemente resistere alle sfide, ma affrontarle con consapevolezza, adattabilità e speranza.

Fonti

  • Bonanno, G. A. (2004). Loss, trauma, and human resilience: Have we underestimated the human capacity to thrive after extremely aversive events? American Psychologist, 59(1), 20-28.
  • Bonanno, G. A., & Diminich, E. D. (2013). Annual research review: Positive adjustment to adversity—Trajectories of minimal-impact resilience and emergent resilience. Journal of Child Psychology and Psychiatry, 54(4), 378-401.
  • Masten, A. S. (2001). Ordinary magic: Resilience processes in development. American Psychologist, 56(3), 227-238.
  • Rutter, M. (2006). Implications of resilience concepts for scientific understanding. Annals of the New York Academy of Sciences, 1094(1), 1-12.
  • Southwick, S. M., Bonanno, G. A., Masten, A. S., Panter-Brick, C., & Yehuda, R. (2014). Resilience definitions, theory, and challenges: Interdisciplinary perspectives. European Journal of Psychotraumatology, 5(1), 25338.
  • Trabucchi, P. (2019). Resisto dunque sono: Perché la fatica ci rende migliori. Corbaccio.
  • Ungar, M. (2011). The social ecology of resilience: Addressing contextual and cultural ambiguity of a nascent construct. American Journal of Orthopsychiatry, 81(1), 1-17.
Albero che resiste alle avversità tra le nuvole e un raggio di sole, viene spostato dal vento ma affonda le radici

Resilienza: come coltivare la capacità di resistere alle avversità

Fonti

  • Bonanno, G. A. (2004). Loss, trauma, and human resilience: Have we underestimated the human capacity to thrive after extremely aversive events? American Psychologist, 59(1), 20-28.
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  • Ungar, M. (2011). The social ecology of resilience: Addressing contextual and cultural ambiguity of a nascent construct. American Journal of Orthopsychiatry, 81(1), 1-17.

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